Castello Normanno Svevo

Descrizione

Castello

Dove

Indirizzo: Piazza dei Martiri - 70023 Gioia del Colle

Orari

Lun-Ven 9.00-13.00

Modalità di Accesso

Accessibilità: Pedane

Ulteriori informazioni

È il monumento più rilevante di Gioia del Colle ed uno dei castelli più belli di Puglia. L’edificio, sorto in epoca bizantina, con il normanno Riccardo Siniscalco d’Altavilla, nel XII secolo, ed ancor più con Federico II di Svevia, al suo ritorno dalla crociata (1228-1229), assunse le forme che ancor oggi è possibile ammirare, dopo i restauri Pantaleo (1907-1909) e De Vita (1969-1974). All’esterno catturano l’attenzione del visitatore il poderoso paramento con conci a bugne, le due torri superstiti delle quattro originarie (il mastio normanno de’ Rossi, alto m 28.40, e la torre Imperatrice, alta m 24.10 con i suoi splendidi oculi e monofore), gli ingressi sud ed ovest, caratterizzati dagli archi con bugnato a raggiera e dalle eleganti caditoie, le cortine punteggiate da una straordinaria varietà di raffinate aperture. All’interno, a piano terra, varcato il maestoso androne ovest, si entra nella vasta ed armoniosa corte, su cui si affacciano la sala del forno monumentale con accesso alla prigione dell’Imperatrice, teatro di una fosca quanto suggestiva leggenda. Qui Federico II avrebbe rinchiuso Bianca Lancia accusandola di tradimento e qui la donna amata dall’Imperatore avrebbe partorito Manfredi, facendo sacrificio di sé. Più in là, l’accesso all’ingresso sud con la poderosa porta a piattabanda e gli ambienti delle cortine sud ed ovest . La corte fu teatro nel 1497 delle accoglienze trionfali tributate ad Isabella del Balzo Orsini, regina di Napoli, dalle popolazioni schiavone insediatesi a Gioia nella seconda metà del Quattrocento. Un elegante scalone (rimarchevoli le losanghe raffiguranti scene zoomorfe) consente l’accesso alle sale del piano superiore: la fascinosa sala del Trono, annunciato dall’arco trionfale e caratterizzato da spiccati elementi decorativi arabi e dal motivo dei falchetti affrontati. Qui nel dicembre del 1250 sostò la salma di Federico II, in viaggio da Foggia a Palermo; la sala del Caminetto rinascimentale, illuminata dalla splendida trifora; la sala rinascimentale, a cui si accede dalla primitiva porta del donjon, con l’armoniosa volta quattrocentesca; la sala del Gineceo, con la scala di accesso all’interno della torre Imperatrice. Qui destano curiosità la saletta da bagno, una rarità nelle dimore signorili e regali del tempo, ed i mensoloni di sostegno dei soppalchi lignei andati distrutti. In queste sale Pier Paolo Pasolini girò alcune scene del film “Vangelo secondo Matteo”. Gli ambienti ad est ospitano il Museo Archeologico Nazionale, che raccoglie i reperti (dal VI al III secolo a. C.), rinvenuti nella zona archeologica di Monte Sannace: vasi geometrici, vasi a figure rosse e di Gnatia, statuette e tintinnabula (sonaglini), armi e oggetti bronzei, utensili domestici.

Ultimo aggiornamento

Mar 11 Febbraio, 2025 2:27 pm

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